Lisia (scultore)
Lisia (in greco antico: Λυσίας?, Lysías, in latino Lysĭas; Chio, 200 a.C. circa – Chio, 150 a.C. circa) è stato uno scultore greco antico.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Le documentazioni storiche ci informano che Lisia, figlio di Pirrandro,[1][2] durante la sua carriera artistica, realizzò una statuetta di Eracle che beve sdraiato sulla pelle di leone,[3]oltre a un'altra statuetta firmata a Lindo (Rodi).[1]
Si deve identificare con il Lisia menzionato da Plinio il Vecchio (Naturalis historia, XXXVI, 36),[3] come scultore di una quadriga con Apollo e Artemide, in un unico blocco di marmo, con la quale Augusto adornò l'arco e la cappella (edicola) ornata di colonne sul Palatino, eretto in onore di suo padre Gaio Ottavio.[1][4][5]
La presenza dell'edicola si spiega con l'insieme dei moventi e avvenimenti che caratterizzarono il sincretismo e l'eclettismo dell'età augustea, così come l'utilizzo di monumenti greci aveva il compito di elevare artisticamente l'opera.[2]
La dedica al padre di Augusto, la posizione sul Palatino e il gruppo su quadriga sull'arco rendono concreta l'ipotesi che il monumento fosse collegato con il culto di Apollo e che rappresentasse un luogo sacro legato alla divinità.[2]
Lo stile di Lisia è stato definito virtuosistico, aderente a una corrente artistica intermedia tra il barocco asiano e il pittoricismo rodio.[2]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c Lisia, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato l'8 dicembre 2018.
- ^ a b c d I resti dell'arco di Ottavio sul Palatino e il portico delle Danaidi, su persee.fr. URL consultato l'8 dicembre 2018.
- ^ a b le muse, VII, Novara, De Agostini, 1966, p. 1.
- ^ Biografia degli artisti (compilatore, F. de Boni), su books.google.it. URL consultato l'8 dicembre 2018.
- ^ Vite de' più eccellenti pittore scultori e architettori (PDF), su memofonte.it, p. 77. URL consultato l'8 dicembre 2018.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Ranuccio Bianchi Bandinelli e Enrico Paribeni, L'arte dell'antichità classica. Grecia, Torino, UTET, 1986.
- (EN) M. E. Blake, Ancient Roman construction in Italy from the prehistoric period to Augustus, Washington, 1947.
- N. Degrassi, La dimora di Augusto sul Palatino e la base di Sorrento, in RendPontAcc, n. 39, 1967, p. 95.
- A. Fraschetti, Augusto, Roma, 1998.
- W. Fuchs, Storia della scultura greca, Milano, Rusconi, 1982.
- (EN) Michael Gagarin e Elaine Fantham, The Oxford encyclopedia of ancient Greece and Rome, Oxford, Oxford University Press, 2010.
- (EN) G. Lippold, Lysias, 1926.
- G. A. Mansuelli, Lysias, 1970.
- (FR) A. Rouveret, Notes et commentaire de Pline l'Ancien, Histoire naturelle, livre 36, Parigi, J. André, 1981.
- (DE) J. Travlos, Bildlexikon zur Topographie des Antiken Attika, Tubinga, 1988.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Lìsia, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.